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Girando per musei privati e pubblici lucani ci si rende subito conto dell’ importanza che il legno ha assunto all’interno della civiltà contadina della quale ha scandito tempo e tradizioni: il lavoro dei campi, le abitudini domestiche, i giochi e i legami sociali, la musica e le feste. Olivi, querce, cerri, castagni intagliati e scolpiti, plasmati in forme diverse per usi diversi, scelti accuratamente e lavorati con pazienza e fatica, sono i personaggi principali di un vissuto avvolto ormai nella nebbia della dimenticanza.Gli stili, i processi e le tecniche pervenuti fino ad oggi sono carichi di un forte simbolismo che va ben oltre l’oggetto in questione. La lavorazione dettagliata ed ostinata ci fa comprendere l’importanza di ogni manufatto: molti oggetti venivano creati per adempiere alle attività lavorative di ogni giorno ( mastelli per il bucato, aratri, etc) ma in ognuno di essi è palesata un’attitudine mentale, un modus vivendi in cui la natura e l’uomo viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda, in cui l’equilibrio tra essi è la costante che detta azioni e bisogni.

I pastori nel lungo peregrinare durante i pascoli, nel badare alle greggi, si concedevano momenti di fuga e relax e con punteruoli e piccoli coltellini incidevano, lisciavano fino a farli diventare “setosi”, piccoli bastoncini di legno, che di volta in volta diventavano forchette o cucchiai atti all’attività casearia e più spesso doni per la fidanzata, o omaggi per la moglie del padrone, o piccoli regalini per amici. La semplicità della realizzazione non escludeva mai l’attenzione alla funzionalità e alle decorazioni e ancora una volta a influenzare le scelte è la natura: galli, cavalli serpenti, pesci venivano fuori dal duro legno per abbellire le terminazioni dei manici, oppure foglie, fiori, petali abbellivano la parte esterna dei piatti e delle scodelle ricavate anch’esse dal lavorio paziente di ceppi di legno. Non mancavano figure geometriche e antropomorfe che abbellivano bastoni, mobili, portali.

Sedie, forconi, aratri e oggetti più grandi che richiedevano maggiore pazienza e maggiore tempo, si potevano fare durante i periodi in cui i contadini e i pastori, per seguire i dettami della natura e le condizioni climatiche, erano costretti a stare a casa. Per altri la procedura era più articolata, in quanto il legno prevedeva un periodo di stagionatura ben preciso, come ad esempio avveniva per barili, fiaschette, tini, tinozze e botti ed i tempi di lavorazione erano più lunghi. I pastori e i contadini erano i veri artigiani, detentori di saperi e maestria e costruttori di quel patrimonio demoetnoantropologico che oggi abbiamo tanto a cuore, testimone d’identità locale  e  portavoce di modelli di vita che abbiamo paura di dimenticare.

GLOSSARIO DEL LEGNO

••• Figura del legno
Termine della tecnologia del legno per indicare ogni variazione di aspetto, particolarmente di colore o di lucentezza atta a costituire un pregio estetico. La semplice venatura del legno dovuta all'alternanza delle zone primaverile e tardiva degli anelli di accrescimento non costituisce una figura decorativa se la tessitura del legno è diritta e regolare, viceversa la presenza di marezzature dovute a irregolarità di accrescimento è un notevole pregio.

••• Curvatura del legno
Operazione con la quale pezzi allungati di legno ottenuti con segagione o con sfogliatura da tronchi o da tavole sono portati ad adattarsi a un andamento curvo per fare ad es. manichi da ombrello, racchette da tennis, attrezzi sportivi, cerchi da setacci. Più che non sui pezzi massicci per la cui curvatura occorrono sagome con forti controsagome e notevole riscaldamento (per lo più preceduto da vaporizzazione) dei pezzi, si pratica oggigiorno la c. ricorrendo a sottili fogli di legno incollati, tra sagoma e controsagoma, a guisa di compensato.

••• Amoerro (effetto di) o moiré
Termine di tecnologia del legno per indicare una particolare figura del legno, determinata dal fatto che le fibre, rispetto alla superficie di presentazione, hanno delle zone, irregolarmente alternate nel senso dell'asse della pianta, nelle quali esse si presentano inclinate anziché diritte. Ciò determina tratti di controfilo con differenze di lucentezza e di riflessi.

••• Entre ecorce
Termine francese per indicare un pezzo di legno nel cui interno si trova una inclusione di corteccia.

••• Anelli di crescita
Anelli prodotti dall'alternarsi di legno primaverile e legno autunnale nella vita dell'albero.

••• Fascina
Assieme di rami od in genere pezzi di legno di modesta sezione trasversale, legati trasversalmente con vimini, frasche o fil diferro. Le f. hanno largo impiego per l'accensione dei focolari domestici, nei forni da pane e nelle fornaci da calce e mattoni.

••• Cretto
Nella tecnologia del legno sinonimo di sottile spaccatura occasionata nei fusti dal gelo oppure nei tronchi abbattuti da essiccazione troppo rapida od irregolare.

••• Nodo
Nelle piante legnose intendesi per n, l'inserzione di un ramo nel fusto: in corrispondenza del n. i tessuti legnosi hanno quindi un orientamento diverso da quello della zona che lo circonda. Nel commercio del legname si usano per i n. alcune denominazioni particolari, e più precisamente: n. a spillo se essi sono assai piccoli; n. a baffo chiavi se corrispondono ad una sezione longitudinale del ramo (in tal caso la tavola passa per l'asse del fusto) n. passanti se attraversano da parte a parte la tavola n. aderenti o fissi se non esiste distacco tra il legno del tronco e il legno del n.; n. cadenti in caso opposto, n. sani se il loro legno è immune da alterazioni, n. guasti , n. neri, n, viziosi se il loro legno non è più sano. Per nido di n. intendesi infine un raggruppamento di più n in breve spazio, come si verifica ad es. nel caso dei rami disposti a verticilli regolari (abete bianco, pini, ecc.).

••• Occhio di pernice
Deviazione dei tessuti dovuta ad una gemma dormente incapsulata poi dall'accrescimento.

••• Anima
Cilindro corrispondente alla zona circostante al midollo. Viene per lo più destinata a fornire materia prima per cellulosa, per carta o per pannelli di particelle agglomerate, ma può anche venire segata in tavolette sottili per cassette da imballaggio.

••• Venatura del legno
Aspetto dei tessuti legnosi delle sezioni longitudinali nei riguardi della presenza o meno di un contrasto marcato tra la zona primaverile e la zona tardiva degli anelli di incremento. Hanno in genere v. marcata i legni delle Conifere nei quali dette due zone differiscono per il colore; nelle latifoglie invece la distinzione può essere resa evidente da grossi vasi nella zona primaverile (per es. nel castagno, nella rovere, nel frassino).

••• Canale
Un incavo lungo e stretto tagliato nel verso delle fibre.

••• Essicamento o essiccazione o stagionatura
Procedimento diretto all'eliminazione parziale dell' acqua contenuta nel legno fresco cioè di tutta l'acqua di imbibizione e di quella parte dell'acqua di saturazione delle fibre che eccede il normale equilibrio con lo stato igrometrico dell'ambiente dove il legno è conservato. L'essicamento del legno può essere naturale, e cioè ottenuta mediante la semplice esposizione all'aria in ambiente ventilato e riparato dalle intemperie (anche con semplice tettoia) del legname messo in cataste sollevate da terra e listellate tra strato e strato. La rapidità con la quale avviene la perdita dell'acqua è in relazione allo stato igrometrico ed alla temperatura dell'aria ambiente, oltrechè alle dimensioni dei pezzi e dall'umidità di partenza. Procedendo con siffatto sistema (detto di stagionatura all'aria) non è assolutamente possibile poter prevvedere a priori con precisione il tempo necessario per raggiungere una voluta umidità del legno; tuttavia l'esperienza locale potrà dare delle utili indicazioni di larga massima. Sistemi più rapidi e più precisi sono quelli di e. artificiale che fanno ricorso ad apparecchiature e a procedimenti appositi i quali sono sempre però da adeguarsi all'umidità iniziale del legno ed allo stato finale che si vuole raggiungere.

••• Arbusto o frutice
Pianta di mediocri dimensioni con apparato aereo permanente completamente lignificato e ramificato fin dalla base (es. rosa canina, fillirea).

••• Bollitura del legno
Operazione con la quale si sottopone il legno all'azione dell'acqua calda, per gli stessi scopi per cui si pratica la lisciviazione.

••• Cabriole
Termine che designa uno stile costruttivo per le gambe di sedie e di altri mobili; si tratta di gambe curve, assottigliantesi verso la base, che ricordano vagamente una forma umana o animale.

••• Dendrologia
Parte della botanica che studia il riconoscimento e le caratteristiche morfologiche delle specie legnose.

••• Radica
Denominazione commerciale per indicare una massa di tessuto legnoso a struttura anormale, presentante in sezione macchie o venature irregolari, la quale il più delle volte si trova in prossimità delle radici, ma può anche formarsi in punti vari del fusto. Nelle r. le fibre non sono disposte in direzione assiale e parallela, ma contorte ed aggrovigliate, sia per effetto della partizione delle radici, sia (assai più sovente) per cause fisiologiche varie, ad es. per reazione dei tessuti a ripetute potature, a pascolo, a incendio, reazione che si manifesta per lo più con abnorme formazione di gemme avventizie. Raramente la r. appartiene tutta alla radice ed è perciò coperta dal terreno (caso dell'erica in cui la radice ingrossata costituisce il cosiddetto ciocco da pipe); il più delle volte essa appare invece come un ingrossamento od escrescenza del fusto sia alla base che lungo il tronco, a superfice irregolare, con minuti rilievi mammellonari. Fisiologicamente parlando la r. è un difetto perché rappresenta una deviazione dalla costituzione anatomica normale del legno, ma in realtà, se compatta, priva di cavità, di fessurazioni e di residui di corteccia dà spesso materiale pregiatissimo.

••• Ebanisteria
Arte della lavorazione dei legni fini per farne mobili di pregio, oggetti di lusso e di decorazione. L'e. comprende anche l'intarsio, che si riferisce però più specificatamente ad una particolare tecnica di lavoro.

••• Fibre
La struttura e la direzione dei tessuti che costituiscono il legno. Ogni pezzo può essere lavorato in quattro direzioni: lungo le fibre, di traverso, contro le fibre e alternativamente lungo e contro le fibre.

••• Carrata
Antica unità di misura dell’Italia Meridionale per le doghe da botte lavorate, consistente in una catasta prismatica a base quadrata ed avente per altezza un numero di strati variabile a seconda delle dimensioni delle doghe.

••• Incastro (collegamento ad)
Unione di due pezzi di legno dei quali uno presenta una sporgenza che penetra perfettamente in una cavità analoga dell'altro. I c. ad i. erano nel passato gli unici adoperati per strutture di qualsiasi genere (capriate comprese), per falegnameria, mobili, ecc., ma soprattutto nella carpenteria sono oggi sostituiti da collegamenti assai più efficienti e tali da consentire risparmio sulle sezioni legnose (incollaggi, chiodature).
 

••• Dendrocronologia
Parola che deriva dal greco: dendron = albero; kronos = tempo; logos = discorso. È una scienza recente che studia l'accrescimento delle piante arboree nel tempo, le modalità con cui questo si sviluppa e i fattori esterni che lo influenzano.Nei climi temperati in cui si ha l'alternanza di stagioni calde e stagioni fredde gli alberi crescono formando nella sezione trasversale del fusto una serie di anelli concentrici dovuti alla differenza fra il legno prodotto in primavera e quello prodotto in estate e nel primo autunno. Lo spessore di ogni singolo anello dipende da diversi fattori fra i quali quelli biologici (la specie, l'età della pianta, la posizione sociale, eventuali avversità ), stazionali (altitudine, suolo, esposizione, pendenza del versante ecc.) e climatici (temperatura, umidità, precipitazioni ecc.).

••• Essenza
Nome specifico della specie di legno: pino, noce, ebano, ecc.

••• Coda di rondine (incastro a)
Particolare incastro per giuntare due tavole ad angolo retto, consistente in denti o risalti a forma trapezoidale, ottenuti sulla testa di una delle tavole, che sono infilati ed incollati in analoghe cavità ottenute nell'estremità dell'altra tavola.

••• Lana di bosco
Prodotto filamentoso che si può ottenere dalla macerazione degli aghi di pino silvestre e marittimo; un tempo veniva impiegata per riempimento di materassi e per rustici tessuti.

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