
Nel libro The Craftsman, Richard Sennet indaga il ruolo dell’artigianato nell’ambito di uno studio sulle relazione fra individuo e società: “L’artigiano esemplifica la speciale condizione umana del vivere impegnati”.
Nella terminologia espansa di Sennet, tutti, o quasi, possono diventare artigiani, e l’artigianato in sé può diventare un modo di vivere in cui il lavoro manuale informa quello mentale.
L’artigianato è un modo essenziale di “lavorare bene”, che sviluppa il rispetto di sé e il senso di comunità: ”imparare a lavorare bene permette alle persone di governare se stesse e di diventare buoni cittadini”.
Craftory nell’ambito della sua mission, prevede come mezzo di scambio tra il pubblico e l'artigianato del territorio, una serie di laboratori intesi come luogo di conoscenza e di diffusione di pratiche artigianali sempre più a rischio d’ estinzione, brevi workshop basati su un’idea di collaborazione creativa secondo le logiche proprie dell’”experience co-design” significativi sia per gli artigiani-protagonisti sia per i partecipanti che diventano co-creatori di contenuti culturali e di valore .
In questo quadro, la sezione “The Craftsman”, a cura di Lucia Grieco, porta alla scoperta dei luoghi di lavoro e di creazione di alcuni artigiani che hanno contribuito alla creazione degli oggetti Craftory, consentendo, tramite immagini, video e interviste, di carpirne i segreti e le passioni inerenti alle preziose sapienze manuali che ancora sopravvivono nel territorio lucano.
Due i workshop realizzati, completamente diversi ed ugualmente unici: il primo dedicato all’intreccio, che si è svolto in un ambito più domestico e familiare proprio come la tradizione lo tramanda; il secondo invece dedicato alla ceramica, pensato come un vero e proprio laboratorio artistico-culturale, che ha permesso ai partecipanti d’incontrare e lasciarsi coinvolgere in prima persona da un passato che vorremmo diventasse quotidianità, da un mondo che coinvolge l’ingegno e la creatività oltre che la manualità.
CRAFTSMAN LAB#1
Antonio Caldone
CRAFTSMAN LAB#2
Annamaria Pagliei & Felterino Onorati
FERNANDO CARIELLO
Lucano di adozione, Fernando Cariello nasce a Capua nel 1942 e vive a Pisticci Scalo (MT) dal 1966. Perito tessile, ha nutrito da giovanissimo la propensione alla lavorazione del legno crescendo nella falegnameria del padre dove ha avuto modo di scoprirne i segreti, le peculiarità e le tecniche. Artista poliedrico, sperimentatore, con uno sguardo sempre attento al mondo dell’arte e all’incessante ricerca.
Attualmente espone le proprie creazione nella” Bottega di Fernando” a Pisticci Scalo.
Pisticci Scalo (MT), via Cav. Vena, s.n
ANTONIO CALDONE
Nato nel 1934, Antonio Caldone, contadino in pensione, ha imparato l’arte dell’intreccio da suo padre, ha sempre coltivato con ardore questa passione, dedicandole attenzione durante il tempo libero e specializzandosi nella creazione di cesti. Sempre pronto a mettersi in gioco con nuove espressioni di un’arte tanto antica quanto dimenticata, tenacemente legato alla tradizione ma aperto alle sperimentazioni è in grado di creare nuove forme e meravigliosi oggetti mettendo la sua maestria al servizio della modernità.
Pomarico (MT), via Manzoni, 61
DOMENICO MASTRONARDI
Nato nel 1954 a Pisticci, sin da giovanissimo usando la sua vena creativa ed inventiva comincia a lavorare il ferro. Con duro lavoro, dopo trent’anni è professionista e gestisce la sua attività. Si occupa di istallazioni e manutenzioni metalmeccaniche, modella ferro e acciaio per creare ringhiere, cancelli, attrezzi, sculture, oggetti decorativi, utensili vari.
Marconia di Pisticci (MT), via Togliatti, 34
ANNAMARIA PAGLIEI & FELTERINO ONORATI
Due personalità complementari, provenienti da mondi diversi e lontani da quelli dell’arte. L’una dall’ambito scolastico, l’altro da quello sanitario, lavorano insieme da più di un ventennio. Hanno scelto di nutrire e far crescere la passione per l’argilla estraendo da essa l’anima, realizzando un laboratorio di ceramica nel cuore del centro storico di Pisticci. Il laboratorio di ceramica è uno spaccato sorprendente di creatività e tradizione che rovescia tutti gli stereotipi di una realtà sconosciuta. Un piccolo gioiello da ammirare e imitare.
Pisticci (MT), Via Franchi, 16
LUDOVICO MARTINO
Entra in bottega all’età di 16 anni e da allora, seguendo le orme del padre e del nonno, intraprende la carriera di ramaio. Ludovico Martino classe 1939, adesso in pensione è probabilmente l’ultimo ramaio della Basilicata. L’amore per la propria professione lo spinge tutt’oggi a portare avanti un’attività commerciale con l’aiuto della figlia e a dilettarsi per hobby nella lavorazione del tanto amato metallo rosso. Nell’ampia esposizione situata a Rivello, trovano posto oggetti dei suoi avi ma soprattutto realizzazioni uniche nate dalla maestria delle proprie mani.
Rivello (PZ), Viale monastero, 67




